[…]
Udì dei passi. Era Ward Littell. Drappeggiato sul braccio ostentava un cappotto Burberry nuovo di zecca.
-Ti credevo a Dallas – disse Kemper.
Littell scosse il capo. – Non ho bisogno di assistere. E a Los Angeles c’è qualcosa che devo vedere.
-Sei elegante, figliolo. E’ bello vedere che vesti bene.
Littell fece scivolare il cappotto. Kemper vide la pistola e si aprì in un sorriso radioso.
Littell gli sparò. L’impatto lo fece cadere dalla sedia.
ORA DORMI, gli sembrò che dicesse il secondo sparo. Kemper morì pensando a Jack.
[…]
«Erano sbirri corrotti e artisti del ricatto. Erano intercettatori,
soldati di fortuna e cabarettisti froci. Se solo un istante
delle loro esistenze avesse imboccato un percorso diverso,
la storia americana come noi la conosciamo non sarebbe
esistita.» J. Edgar Hoover, capo dell’FBI. Jimmy Hoffa, presidente
del sindacato dei trasporti. Howard Hughes, editore
miliardario. Robert Kennedy, senatore. John F. Kennedy,
senatore e poi presidente degli Stati Uniti. Tra il 1958 e il
1963 questi erano gli uomini che tenevano in pugno l’America.
Ma erano anche i protagonisti di una guerra sporca e
segreta, affidata a spie corrotte e trafficanti di droga, a killer
e prostitute. Mai così amaro, mai così violento, James
Ellroy racconta, nuda e cruda, la storia di un’America senza
eroi. Un’America che ha perso anche il ricordo dell’onore
e dell’innocenza.