A Casa di Lucia | TORTELLINI, ZAFFERANO E CAMBIAMENTI: Il Natale che non ti aspetti
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TORTELLINI, ZAFFERANO E CAMBIAMENTI: Il Natale che non ti aspetti

Non esiste Natale senza cena in famiglia. Che ti piaccia o no, il Natale porta con sé incontri con parenti che a malapena ricordi e regali improbabili come il timer da cucina che ricevetti a 14 anni. Ma porta anche le immancabili abbuffate, risate e il calore della famiglia.

Il Natale è da sempre sinonimo di condivisione e momenti speciali da trascorrere in famiglia. Zia a parte, ricordo ancora il senso di aspettativa della vigilia di Natale, la cena di pesce preparata dai miei genitori, gli auguri gelidi sul sagrato della chiesa dopo la messa di mezzanotte. Ricordo poi i tortellini del pranzo e la partita a carte insieme ai nonni dopo lo scambio dei regali, rigorosamente aperti dal più piccolo al più anziano.  

Sono cresciuta in una famiglia numerosa dove il Natale si è sempre festeggiato nel più tradizionale dei modi, tra albero, presepe, la battaglia tra panettone e pandoro, profumo di mandarini, brodo caldo, il rumore delle risate e della carta dei regali. 

Eppure, con il tempo, mi sono resa conto che le tradizioni non sono statiche. Si trasformano, così come si trasforma la famiglia. Nella mia qualcuno se n’è andato, qualcuno di nuovo è arrivato, come è normale che sia nell’imperturbabile ciclo della vita. Tutto cambia, sempre, che lo desideriamo o meno. 

Anche le tradizioni si evolvono, si trasformano, si contaminano. Ma cosa succede a una festa così legata all’idea di famiglia quando è proprio la famiglia ad essere cambiata? In una società in cui le famiglie allargate, i genitori single, le coppie dello stesso sesso e le famiglie multiculturali sono una realtà sempre più comune, il modo in cui celebriamo il Natale si evolve per riflettere questa ricchezza di diversità. E io credo che questa sia una grande ricchezza. 

La cosiddetta “famiglia tradizionale” è ormai solo una delle tante forme che le relazioni possono assumere. Oggi, attorno al tavolo della cena di Natale possono sedersi ex coniugi che hanno scelto di rimanere amici, nuovi partner, figli di diverse unioni, coppie gay con i loro bambini, o amici che sono diventati una seconda famiglia. Queste nuove formazioni non sono meno autentiche o meno cariche d’amore; al contrario, dimostrano come il concetto di famiglia si espanda per includere chiunque sia importante nella nostra vita

E se qualcuno grida allo scandalo, alla perdita dei valori, al Natale snaturato e tradito, io sono convinta che, al contrario, lo stravolgimento sociale al quale stiamo assistendo in questi decenni rappresenti una grande occasione per trasformare il Natale davvero nella festa di tutti e per tutti. Se la festa della famiglia apre le sue braccia ad ogni tipo di famiglia, significa che nessuno ne sarà escluso, no? Non lo sarà il papà divorziato da poco, o il nonno i cui nipoti vivono dall’altra parte dell’Oceano. Non lo sarà chi una famiglia non l’ha costruita ma che ha un grande numero di amici. Se una festa in famiglia può accogliere il ragazzo straniero che fa l’ambulante e non può tornare a casa per le feste, il vicino di casa che non cammina bene, la figlia con il nuovo compagno ma anche l’ex genero con la sua nuova famiglia, allora il Natale non sarà affatto privato della sua natura, ma la incarnerà nella sua essenza più profonda e autentica. 

Le tradizioni sono fatte per evolvere: esse raccontano, infatti, proprio i cambiamenti di una società che, nel trascorrere del tempo, si nutrono di nuova vita, si trasformano, si arricchiscono. E invece di questo ci dimentichiamo e tendiamo a vederle come granitiche realtà da cui ci fa paura spostarci. 

Ogni storia familiare porta con sé una ricchezza unica. Ogni famiglia ha il proprio menù per la cena della vigilia o per il pranzo di Natale. E allora perché non immaginare una cena di Natale dove il menù unisce i sapori italiani con quelli iraniani, grazie alla presenza di un partner straniero, o dove si canta insieme in più lingue? E se accanto al nonno ci fossero i due papà del nipotino o l’ex marito della figlia con accanto il suo nuovo compagno? Tortellini e cous cous, canti di Natale e rap, parenti stretti e persone appena conosciute. 

C’è chi arriva con il dolce ma senza aver avvisato che è vegano, chi propone un brindisi in videochiamata perché si trova in Nuova Zelanda e chi confonde il brodo con la zuppa inglese, ma è stato comunque invitato perché è pur sempre parte della famiglia.
Quando l’ospite iraniano chiede di aggiungere zafferano ai tortellini e il nonno si sente offeso a livello personale, mi immagino mio padre che se chiedi i tortellini alla panna rischi di essere cacciato da casa!
Il momento più complicato della cena di Natale? Trovare un orario in cui siano tutti liberi tra aperitivi di gruppo, regali last-minute e la partita di calcio in TV. Ma non è bellissimo?

Eccola la mia idea di Natale, eccola la mia idea di famiglia: dove le vite delle persone si incontrano, si conoscono, provano a comprendersi, dove le relazioni sanno trasformarsi senza perdere l’amore e il rispetto, dove si insegna la bellezza delle differenze, dove la curiosità vince sempre sulla diffidenza e il cambiamento. Mentre scrivo penso al mio Natale di un anno fa: mio figlio ammalato, il pranzo con suo padre a casa dei nonni saltato. Il mio ex marito che mi chiama e mi chiede: “Lu, ma se porto il pranzo e una bottiglia di vino e festeggiamo insieme?”. Ho un dolcissimo ricordo di quel pranzo: mio figlio che ha vent’anni ed è felice come un bambino quando siamo tutti insieme, noi altrettanto contenti di passare del tempo piacevole e disteso. Perché in fondo anche la nostra è ancora una famiglia, diversa, trasformata, forse anche più vera. Di sicuro una famiglia. 

E allora io una provocazione te la lancio: quest’anno prova a fare spazio al cambiamento nella tua tavola di Natale, accogli qualcuno che non ti aspetti, porta un sapore nuovo nel menù, ascolta una storia diversa. Forse scoprirai che è proprio così che il Natale è un po’ più Natale

Forse il vero miracolo del Natale è proprio questo: accettare il cambiamento come un dono e scoprire che, nonostante tutto, l’amore resta sempre al centro. Alla fine, il senso del Natale non è forse quello di riconoscerci come parte di qualcosa di più grande, dove ogni voce, ogni vita, ogni storia arricchisce la melodia della festa? Dove, in fin dei conti, siamo tutti membri di quella incredibile famiglia che è quella degli esseri umani?

E allora Buon Natale. Di qualsiasi bizzarra, grande, minuscola, vecchia, nuova famiglia tu faccia parte. 

 

Cliccando sui link sotto potete ripercorrere tutto il fil rouge che abbiamo dedicato al Natale in famiglia, tra tradizioni che cambiano, bambini e festeggiamenti casalinghi:

https://www.acasadilucia.org/2024/12/23/i-libri-dedicati-al-natale-per-i-piccoli-lettori/

https://www.acasadilucia.org/2024/12/25/ritorno-a-casa/

https://www.acasadilucia.org/2024/12/27/il-cenone-di-natale-un-ricordo-dinfanzia/



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