A Casa di Lucia | ALTA CUCINA di REX STOUT
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ALTA CUCINA di REX STOUT

Poco più di quarant’anni dopo la dipartita del padre della narrativa poliziesca E. A. Poe, di cui la nostra rubrica si è occupata la volta scorsa, nasceva nello Stato americano dell’Indiana colui che sarebbe diventato un maestro di questo genere narrativo: Rex Stout.

Rex si dimostra geniale fin da piccolissimo: a tre anni legge tutta la Bibbia; a dieci tutti i testi del padre su filosofia, storia, scienza e poesia. Oltre che molto intelligente, il nostro era anche un irrequieto. Dopo aver terminato il servizio militare, viaggiò per quattro anni attraverso gli Stati Uniti sostenendosi economicamente svolgendo i più svariati lavori, dalla guida turistica al venditore di libri allo stalliere.

Nel 1912, all’età di ventotto anni, inizia a scrivere articoli per giornali, ma sarà solo dieci anni e due matrimoni più tardi che darà vita al duo investigativo che diventerà popolarissimo tra gli amanti del genere: Nero Wolfe e il suo fidato collaboratore Archie Goodwin.

A differenza di quanto succede nel primo romanzo del genere di Poe, in cui lo scritto si concentra su delitto, investigazione e soluzione del caso senza dettagli caratteriali dei personaggi, qui se ne ha una raffigurazione particolareggiata che mostra le loro abitudini, convincimenti e inclinazioni.

Tanto è irrequieto, snello ed energico Rex Stout, tanto è sedentario, obeso e pigro Nero Wolfe. Il suo “movimento” di grande soddisfazione è tutto mentale, ma considera il lavoro investigativo la parentesi necessaria per poter godere delle due occupazioni che lo rendono davvero felice: gustare i manicaretti preparati dal suo cuoco personale e occuparsi  della coltivazione delle sue orchidee, due passioni che Wolfe condivide con Rex Stout. Inflessibile sul tempo che vuole dedicare al lavoro e sul pagamento che chiede per i suoi servigi, che dichiara subito al possibile cliente senza girarci intorno. 

Di tutt’altra pasta è il suo collaboratore e collega Archie Goodwin, dal carattere scanzonato, molto sensibile alle grazie femminili, lui è le gambe veloci e gli occhi all’esterno di Nero Wolfe. Archie ammira la sua intelligenza, ne stima la professionalità e l’onestà, ma non manca di prenderlo in giro per le sue fissazioni e di rimarcargli l’assurdità di certe sue idiosincrasie, provocazioni che Wolfe non raccoglie mai. Non di meno, Archie conosce perfettamente perfino ogni espressione non verbale di Wolfe e per ognuna ha la risposta o l’azione adeguate.

Il grande successo dei romanzi con protagonista il formidabile duo fu premiato con il Mistery Writers of America Gran Master del 1959.

Veniamo al caso che vi proponiamo oggi “Alta cucina”.

È una delle rarissime volte in cui Nero Wolfe si avventura fuori di casa sua, a New York, e addirittura prende il treno per recarsi in Virginia, dove si svolge il raduno dei quindici cuochi più bravi del mondo a cui Wolfe è stato invitato come ospite d’onore e relatore. L’investigatore si rassegna a sopportare il supplizio del viaggio su rotaie pur di poter mangiare dei piatti di alto livello ma, soprattutto, di poter avere dal cuoco che l’ha inventata la ricetta delle famose “Salsicce mezzanotte”.

Tra cuochi litigiosi che si accusano l’un l’altro di incapacità o di “furti” culinari, donne misteriose e timidi amori, sarà proprio Nero Wolfe a trovare il cadavere di uno dei magnifici quindici. Matematico come il teorema di Pitagora che i presenti, dagli altri cuochi, in odore di sospetto, al gestore delle terme dove si svolge il raduno, chiedano all’investigatore di occuparsi della soluzione dell’omicidio, ma Wolfe non ne ha la minima intenzione. Lui è lì per mangiare ottimo cibo e parlare di ricette sopraffine non per investigare su alcunchè, che se ne occupi la polizia locale

Tanto fanno e tanto dicono che riescono a convincerlo, o meglio, Wolfe intravede nell’occasione, la possibilità di venire finalmente in possesso della ricetta delle Salsicce mezzanotte, da cui l’ideatore è molto ma molto restio a separarsi, per cui, anche se reticente, accetta il lavoro.

Seguendo il loro schema abituale (lui, Nero, ben piantato nella sua camera, e Archie in giro a raccogliere indizi), riusciranno i nostri due a sbrogliare l’intricata matassa e smascherare l’assassino?

E, soprattutto, riuscirà Nero Wolfe a farsi svelare la segretissima ricetta delle Salsicce mezzanotte dal più che riluttante cuoco che l’ha inventata?

A voi il piacere di scoprirlo.



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