A Casa di Lucia | Un viaggio nerd: a Tokyo al Museo Ghibli e dentro al quartiere di Akihabara
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Un viaggio nerd: a Tokyo al Museo Ghibli e dentro al quartiere di Akihabara

“Let’s get lost together”

(“Perdiamoci insieme“)

 

È questo il motto di un luogo che per antonomasia è permeato di immaginazione e trasporta in un mondo al di fuori della realtà: sto parlando del Museo Ghibli, che sorge a Mitaka, sobborgo ad ovest di Tokyo, all’interno del parco naturale Inokashira.

Voluto e progettato dal maestro Hayao Miyazaki, che è il direttore dello Studio Ghibli, il museo aprì al pubblico il 1° ottobre 2001 dopo una pianificazione durata ben tre anni.

Il primo direttore del museo fu proprio il figlio di Miyazaki, Gorō Miyazaki, che abbandonò l’incarico nel 2005 per dedicarsi a dei lungometraggi dello studio di animazione di cui è co-fondatore col padre.

La sua struttura è essa stessa parte del percorso museale, con scalinate a chiocciola in ferro interne ed esterne, ponti interni e balconi che si allungano per tutta l’altezza dell’edificio. Le scalinate portano a mostre, vicoli ciechi o a ponti, il tutto in un’architettura che rispecchia quella che compare nei lavori d’animazione del maestro Miyazaki e del suo Studio. Scopo dichiarato del museo è infatti quello di aprire un “portale a un mondo delle fiabe“, attraversato il quale il visitatore sia completamente immerso nel mondo della fantasia. Per questo motivo vige qui uno strano divieto: non è permesso scattare fotografie.

All’interno del museo trovano spazio sia un percorso espositivo permanente che mostre temporanee, le quali variano periodicamente.

La mostra permanente è incentrata sul processo creativo e pratico che porta alla realizzazione di un film d’animazione dello Studio.

A questo proposito, sempre all’interno del museo, si trova un cinema, dove si proiettano corti d’animazione prodotti dallo Studio Ghibli in esclusiva per il museo, non essendo diffusi dal circuito per proiezioni in altri cinema né venduti su alcun supporto.

Ma non solo! Un robot-giardiniere in bronzo fa la guardia all’ingresso del percorso di visita; durante quest’ultima, poi, il visitatore incappa in Totoro, o meglio nella riproduzione in peluche del gattobus (ネコバス?, nekobasu) del famoso film di animazione, così come nel robot soldato del film “Laputa – Castello nel cielo“, la cui statua in bronzo si trova proprio in cima al tetto dell’edificio.

Completa il giro una mostra non permanente inerente alle opere dello studio o ad altre realtà del mondo dell’animazione.

 

Per gli amanti del mondo anime e manga, sempre a Tokyo, c’è un’altra tappa quasi obbligata: il quartiere Akihabara (o Akiba) è infatti famoso in tutto il mondo per i suoi numerosi ed enormi negozi dove è possibile acquistare anime, manga, dōjinshi (riviste di anime e manga), OST (abbreviazione per original soundtrack, cioè colonne sonore), action figure, costumi per il cosplay, oltre che per i locali tematici come i maid café (caffetterie a tema nate in Giappone, in cui la ragazza -maid- veste in costume, inizialmente in foggia vittoriana o francese per poi essere assorbito dalla moda del cosplay).

Qui si trova Radio Kainan, un palazzo rosso e giallo di ben nove piani di negozi di anime e modellini; Mandrake è invece un grattacielo a piani tematici dedicati a manga, videogiochi e gadget vari; e proseguendo per la stessa strada c’è Super Potato, un negozio un po’ nascosto ma che vale la pena di inserire in questo tour, perché è dedicato interamente ai videogiochi: dal secondo piano in su si possono ammirare videogiochi vecchio stile fino ad arrivare all’ultimo piano, interamente dedicato a giochi retrò.

In questo quartiere, definito anche “Electric Town“, non ci sono solo negozi a tema. Per rendere l’esperienza ancora più completa ed indimenticabile bisogna infatti fare un salto anche alla discoteca Mogra, nella zona più a nord di Akihabara, che nei weekend fa ballare tutti fino all’alba al ritmo delle sigle dei cartoni animati.

 

Insomma, un viaggio da sogno per ogni nerd che si rispetti, ma anche un’occasione per entrare in contatto con una realtà, quella di anime manga e cosplay, che dal Giappone ha preso piede in tutto il mondo. In fondo molti di noi sono cresciuti con cartoni animati tratti da anime famosi: basti pensare a “Lovely Sara” o a “Sailor Moon” per arrivare ai più recenti “Dragon Ball” e “One Piece“. E non so voi, ma io farei le valigie subito!

Continua il viaggio nel mondo nerd dei manga giapponesi leggendo gli altri articoli di questo fil rouge ai link sotto:

https://www.acasadilucia.org/2024/07/22/universo-manga-e-kaiju-girl-caramelise/

https://www.acasadilucia.org/2024/05/05/kamishibai-larte-di-narrare-per-strada/



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