Alice Munro ha il dono della chiarezza, della luminosità, la capacità di portare in superficie tutti quei pensieri e quelle incertezze che si agitano nell’animo femminile, di raccontare tutto quello che le donne non dicono, di accendere una luce nell’ombra e di guardarle dall’interno. Le sue sono donne imperfette, ma belle proprio per questo, donne che in questi nove racconti si confrontano, ciascuna con una sua propria grazia e inadeguatezza, con l’universo maschile, un universo fatto di nemici amici mariti spasimanti amanti, di vite che si sfiorano, si intrecciano, si separano.
In questa raccolta la Munro conferma le sue qualità narrandoci una manciata di esistenze dove avvenimenti inattesi o particolari dimenticati modificano il corso delle cose. Una cameriera dai capelli rossi, nuova arrivata in una vecchia dimora, viene per caso coinvolta nello scherzo di una ragazzina. Una studentessa universitaria si reca per la prima volta in visita a un’anziana zia e, riconoscendo un mobile di famiglia, scopre un segreto di cui non era a conoscenza. Una paziente giovane e in fin di vita trova un’inaspettata speranza di proiettarsi nel futuro. Una donna ricorda un amore brevissimo e che tuttavia ha modificato per sempre il suo vivere.