E’ una grande storia d’amore attraverso ogni tipo di legame, ogni tipo di sentimento. L’amore del sangue ma non solo; l’amore individuato, sviscerato, persino seviziato in tutti i suoi aspetti, in tutte le sue sfumature.
E poi il viaggio continua, attraverso una gigantesca, bizzarra, comunissima e insieme sconvolgente storia familiare, cucita man mano da Orah, la protagonista che scappa dalla possibilità che suo figlio possa morire di Israele.
E’ un canto di morte ma al contempo un meraviglioso, toccante inno alla rinascita, alla commozione, alla tenerezza struggente del palmo di un neonato, all'”intima bontà dell’uomo”. Non a caso la protagonista è una madre e la sua carne. Grossman ha scritto, semplicemente, la Vita.