“In questi quadri lacerati e pieni d’incubo, Artamonov andava ricercando se stesso e vi trovava, in mezzo a gente resa folle dalla furiosa baldoria, un uomo che gli era quasi sconosciuto. Un uomo che beveva a morte e aspettava qualcosa di assolutamente straordinario e, soprattutto, di assai gioioso, o di cadere in una tristezza sconfinata, o di innalzarsi a una gioia altrettanto sconfinata, per sempre.”