10 Apr LE BIANCHE SCOGLIERE DI DOVER
Le bianche scogliere di Dover sono un’icona per il Regno Unito: emblema dell’arcipelago britannico, sono una delle meraviglie naturali più celebri al mondo. Per i viaggiatori diretti oltre Manica sono un po’ quello che la Statua della Libertà ha rappresentato da sempre per i migranti che giungevano in America: il faro naturale che fa pregustare l’arrivo in questa terra meravigliosa, il primo spettacolo che si presenta ad un turista quando arriva in Inghilterra via mare dal Canale della Manica. La loro unicità ha ispirato poesie, canzoni e film, persino il Bardo nazionale dedicò loro versi immortali:
“C’è una scogliera il cui alto capo
ricurvo guarda impaurito l’abisso
sottostante; basta che tu mi conduca
all’orlo e io riparerò la miseria
che sopporti con qualcosa di prezioso che ho
con me. Da lì non avrò bisogno di una guida.”
(“King Lear” atto IV – W. Shakespeare)
Sono delle suggestive scogliere situate sulla costa meridionale dell’Inghilterra e si affacciano sul canale della Manica in corrispondenza dell’omonimo stretto (che collega il Mare del Nord all’Oceano Atlantico), dove il braccio di mare che separa il Regno Unito dall’Europa è largo appena 33 chilometri. La costa francese è talmente vicina che, quando il cielo è sgombro da nuvole, esse possono essere viste anche ad occhio nudo da Cap Gris-Nez, vicino Calais. Il loro peculiare colore contribuisce a renderle riconoscibili, insieme alle loro rilevanti dimensioni.
Il punto più stretto del canale è a South Foreland, che dista 6 chilometri da Dover, nella contea del Kent, in Inghilterra.
Secondo i geologi le scogliere cominciarono a formarsi durante il periodo Cretaceo, circa 136 milioni di anni fa quando l’area,che ora corrisponde al Sud dell’Inghilterra, era completamente ricoperta dal mare. I cumuli di fossili, composti soprattutto da calcio e calcare, sono andati accumulandosi per milioni di anni fino all’ultima era glaciale. Quando i grandi ghiacciai hanno rotto questi cumuli di fossili calcarei e separato la Gran Bretagna dal resto dell’Europa, trasformandola in un’isola, si sono sollevati e le scogliere di Dover sono emerse dal mare con il tipico colore bianco.
Tra tutte le ipotesi circa la loro nascita, questa teoria è rafforzata dal fatto che formazioni rocciose analoghe sono presenti anche sulla costa francese, a indicare che un tempo queste due aree erano una sola cosa.
Proprio il loro colore bianco può essere stato all’origine del nome Albion (da cui Albione) con cui era nota l’Inghilterra dagli antichi Romani.
Le scogliere di Dover sono talmente tanto nel cuore dei britannici che ai tempi della Seconda Guerra Mondiale tra i soldati e poi tra i reduci divenne famosa una canzone popolare intitolata The White Cliffs of Dover: in essa si onorava questo luogo come l’ultimo scorcio di Inghilterra che i ragazzi inglesi, in partenza per la guerra, vedevano e il primo che incontravano al rientro. Nel testo si narra del momento in cui la guerra sarebbe finita e tutti sarebbero tornati a casa, sani e salvi.
La canzone è diventata famosa nel 1942 grazie alla cantante Vera Lynn, che la cantava spesso per reduci e feriti.
“Le bianche scogliere di Dover” (The White Cliffs of Dover) è anche un film del 1944, diretto dal regista Clarence Brown, tratto dal romanzo omonimo scritto da Alice Duer Miller.
Il film racconta la storia di una ragazza statunitense, Susan Dunn, che durante un viaggio in Inghilterra conosce e sposa il baronetto John Ashwood, rimanendo poi vedova quando lui morirà al fronte durante la Prima Guerra Mondiale.
Lo stesso Bill Bryson partirà dalle scogliere di Dover nel suo viaggio per salutare la Gran Bretagna prima di tornare in America (https://www.acasadilucia.org/2023/06/04/notizie-da-unisoletta-di-bill-bryson/), e tra tanti cibi che assaggerà a voi scoprire se ci sarà anche il celeberrimo fish and chips (https://www.acasadilucia.org/2022/02/15/fish-chips-e-la-pastella-a-far-la-differenza/)