Tre storie ambientate in tre periodi storici diversi in una Russia che sembra non trovare una dimensione umana. Dal prigioniero del gulag al detenuto che tenta di rifarsi una vita al funzionario delle ferrovie con i suoi dubbi morali, sono uomini che pur in situazioni estreme conservano la loro dignità. Descritti con sguardo compassionevole e grande empatia, sono personaggi difficili da dimenticare.
Una giornata di Ivan Denisovič è il libro che ha rivelato al mondo lo scrittore Solzenicyn. In un’opera di classica sobrietà, che per nitore espressivo rimanda alle dostoevskiane Memorie di una casa morta, viene descritta per la prima volta una giornata qualsiasi in un campo di lavoro staliniano dove è rinchiuso un uomo semplice, Ivan. La stessa autonomia poetica si ritrova nei due racconti successivi. Protagonista della Casa di Matrjona è una povera contadina, presso la quale va a vivere un ex deportato, che mitemente subisce ripetute ingiustizie. Alla stazione di Krecetovka illustra invece la parabola morale di un «uomo sovietico» nel quale il germe della sospettosità staliniana s’è tanto radicato da portarlo a commettere una mostruosa ingiustizia.