Davvero un bel tipo questo capitano Alatriste: un cavaliere con molte macchie e tanti peccati; obbedisce al suo re e la vita lo ha portato a credere in pochi ideali ma ad onorarli sino alle estreme conseguenze.
Crede anche nell’inferno perchè lo ha visto sui campi di battaglia e sa che ci andrà: ma per il momento non ha fretta.
Deve sfidare la vita, vivendola!
Il “Capitano Alatriste” è un veterano che dopo aver combattuto nelle guerre delle Fiandre lavora come spadaccino nella Madrid del XVII secolo. Le sue avventure ci trascinano, lasciandoci senza fiato, negli intrighi di corte di una Spagna corrotta e in decadenza: viottoli bui, illuminati soltanto dal luccichio delle spade sguainate negli agguati, taverne in cui si scrivono sonetti tra baruffe e bottiglie di vino, cortili dove le rappresentazioni delle commedie di Lope de Vega finiscono a coltellate. Il tutto per mano di personaggi intriganti come il giovane Inigo Balboa, l’implacabile inquisitore Emilio Bocanegra, il pericoloso assassino Gualtiero Malatesta, o il diabolico segretario del re, Luis de Alquézar.