DANZANDO SULL’ERBA

In una riserva sioux dei nostri giorni fervono i preparativi per il powwow: i volantini pubblicitari hanno soppiantato i segnali di fumo, ma c’è ancora chi ringrazia Wakan Tanka, il Grande Spirito, per aver consentito ai rappresentanti di molte tribù di riunirsi in una festa dal rituale antichissimo e un po’ magico. La tradizione vuole che si calpesti, danzando, l’erba della zona riducendola a soffice tappeto, ma soltanto pochissimi hanno imparato a diventare tutt’uno con l’erba, imitandone i movimenti flessuosi al passare del vento. Charlene Thunder è proprio una fuoriclasse, destinata, suo malgrado, a vincere ogni gara. Il sospetto è che dietro una simile fortuna ci sia lo zampino di nonna Anna, alias Mercury, la strega della riserva specialista in intrugli d’amore e vari incantesimi. E anche su altri fatti misteriosi che inquietano la comunità si allunga l’ombra del sortilegio…
Del resto la storia delle Thunder da un secolo a questa parte è costellata da “buchi” magici e situazioni che ritornano in uno stranissimo cortocircuito passionale. Intrecciate a doppio filo, si dipanano storie intense come quella di Cavallo Fantasma, un giovane e attraente heyo’ka, o clown sacro, che amò senza mai riuscire a conquistare del tutto la stupenda guerriera Abito Rosso, trisavola di Charlene; o l’atroce aut-aut imposto a Crystal Thunder, la figlia di Anna. E ora che Charlene si è innamorata di Harley Soldato nel Vento, discendente di Cavallo Fantasma, l’aria si fa elettrica: è come se gli spiriti dei due amanti si rincorressero senza fine, di vita in vita, piegando il destino – anche in maniera drammatica – di coloro che sono venuti dopo. Chissà se questa volta Herod Piccola Guerra troverà le parole giuste, lui che come yuwipi ha la prerogativa di rinvenire gli oggetti perduti, le persone scomparse e interpretare i sogni, in un mondo dove realtà e magia convivono arricchendosi l’una dell’altra. Intenso, animato da un lirismo che fa rivivere i motivi della cultura indiana, un romanzo delicato che ricostruisce una sinfonia di emozioni, pulsioni naturali e antichi bisogni che l’umanità si sorprende ancora di avere.