24 Nov BLACK WINE
Il 24 Novembre è diventato famoso per il “Black Friday”.
Vi immagino già a fare shopping convulsivo per non perdere nessuna occasione.
Ed io oggi invece vi propongo un vino davvero speciale,
molto “noir” che calza bene con noi lettori e lettrici che amiamo il genere omonimo o anche il “fantasy”.
Avete mai sentito parlare del “black wine”?
Un vampiro o un’anima gotica certamente non esiterebbero nel mandare giù il primo sorso. Fra i comuni mortali un po’ di diffidenza è concessa, perché il vino nero non soltanto è insolito, ma anche e soprattutto sfacciato. Affascinante e quasi prepotente, da una parte attira e dall’altra intimorisce. I salutisti, poi, di certo hanno l’istinto di bollarlo come un prodotto tutt’altro che naturale. È bene, quindi, sgombrare subito il campo dagli equivoci: il black wine, che si sta diffondendo in tutta Europa e non solo, non contiene inchiostro di seppia e neppure coloranti alimentari. Non c’è di mezzo alcuna diavoleria chimica: è semplicemente un vino rosso molto, molto scuro.
Il vino nero proviene nella maggior parte dei casi dai vitigni Malbec e Saperavi, presenti rispettivamente in Francia (per l’esattezza nella cittadina di Cahors) e in Georgia (la nazione, non lo stato americano).
Il numero di aziende dedite alla coltivazione di queste particolari uve sta aumentando nettamente negli ultimi tempi e lo stesso dicasi per le cantine specializzate nella produzione della bevanda in questione.
Versando il vino nero in un bicchiere e facendo roteare quest’ultimo, gli archetti che si formano sul vetro appaiono rossi; tenendo il bicchiere alla luce, però, il liquido assume subito una tonalità inky-black davvero sorprendente.
Come accade per tutti i vini, anche nel caso di quello nero il sapore dipende dal tipo di uva utilizzata e dal processo di produzione.
Gli esperti e i degustatori raccontano di versioni più leggere e più corpose, aspre oppure zuccherine.
Il minimo comune denominatore? Un retrogusto di mora.
Il black wine di Saperavi, però, contiene anche note di vaniglia tostata.
Il “black wine” risulta un po’ più acido di quello rosso ed è decisamente più audace. Per tali motivi si abbina perfettamente ai cibi ricchi e sostanziosi quali il foie gras, il tartufo nero, la carne di manzo, la selvaggina, l’anatra in confit, il cassoulet.
Non è invece particolarmente indicato per accompagnare i primi, fatta eccezione per quelli con legumi o caratterizzati da robusti condimenti a base di carne. Insomma, via libera per le lasagne e per le tagliatelle con il ragù alla bolognese.
Vi ho fatto venir voglia di degustare questo vino
molto particolare ed audace?