Una serie di furti ben orchestrati induce il commissario Montalbano a definire una struttura d’indagine che ruota attorno alla figura di una femme fatale, Angelica Cosulich, di cui il nostro s’invaghisce follemente. Previo il suo impeccabile fiuto investigativo, Montalbano addiviene alla soluzione del caso, lasciando il lettore stupefatto.
Commissario Montalbano n.17
Una banda di ladri ripulisce gli appartamenti di alcuni facoltosi professionisti di Vigàta. Le modalità dei furti si ripetono sempre uguali, quasi una sfida per il commissario Montalbano, anche perché il capo dell’organizzazione pare intenzionato a continuare ancora a lungo, senza timore di essere preso. A subire un furto in casa è anche Angelica Cosulich, «trintina» di bell’aspetto, da pochi mesi trasferita nella locale sede della Banca siculo-americana. A Montalbano, Angelica ricorda in modo impressionante l’eroina dell’Orlando Furioso, così come se l’era immaginata quando era sui banchi di scuola, e si strugge d’amore per lei; ed è proprio il poema dell’Ariosto a scandire i punti salenti dell’intera vicenda, che si snoda fantasiosa, emozionante, ironica, ricca di colpi di scena.
Quando però uno della banda viene trovato morto, la verità si fa più vicina.