A Casa di Lucia | “L’uomo che metteva in ordine il mondo” di Fredrik Backman
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“L’uomo che metteva in ordine il mondo” di Fredrik Backman

“Amare una persona è come traslocare in una casa nuova (…). All’inizio ci si innamora senza riserve: ogni mattina ci si stupisce del fatto che tutto ci appartenga, come se si temesse che, all’improvviso, qualcuno possa irrompere dalla porta annunciando che si è verificato un grave errore e che non era previsto che si abitasse in un luogo così bello. Con il passare degli anni, però, le facciate si consumano, il legno si scheggia qua e là. Non si è più sopraffatti dallo stupore ogni mattina, e si comincia ad amare la casa non tanto per quel che è perfetto, quanto per quel che non lo è. S’impara a conoscerne ogni angolo e centimetro: come evitare che la chiave si blocchi nella serratura quando fuori si gela, quali assi del parquet affondano leggermente quando le si calpesta, e come aprire le ante del guardaroba senza farle cigolare. Tutti quei piccoli segreti che rendono la casa nostra, e di nessun altro.”

Amare questo libro è una cosa naturale, amare Ove è qualcosa che non si può evitare. Il suo grande e burbero cuore conquista, la sua vita è lo specchio di una realtà che fa rabbia ma in cui si annidano anche i motivi per andare avanti: una risata, un’amicizia, l’amore, e sopra ogni cosa la consapevolezza che quel che è giusto non può essere ignorato. Sarà il periodo, sarà il bisogno di credere che Ove esista pur con un altro nome, ma io ho pianto. Perché non lo dimenticherò.



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