“Poter fare esperienza di una vera notte buia e ammirare il brillare delle stelle è un diritto umano.”
Da che lei si ricordi, Sigri Sandberg è sempre stata terrorizzata dal buio. E non è la sola, perché quella dell’oscurità è una paura ancestrale che condividono tutti i bambini. Eppure oggi, nelle nostre città perennemente illuminate da lampioni e schermi, da automobili, fabbriche e insegne, possiamo dire di conoscere il buio? Ne abbiamo mai fatto reale esperienza? Mossa da questo desiderio, Sigri intraprende un viaggio di cinque giorni a Finse, nel cuore della Norvegia, poco più di 300 abitanti a 1222 metri sul livello del mare, “ribattezzata l’Artico del Sud per le sue temperature, i suoi paesaggi, i venti e gli inverni così simili a quelli artici”. Un luogo dove notte e stelle regnano incontrastate, con una temperatura media sempre sotto lo zero, passaggio obbligato per tutti i grandi eroi polari della storia. Ed è qui che si dirige, sola, con un bagaglio essenziale nel quale figura il diario di Christiane Ritter, che nel 1934 lasciò l’allora Cecoslovacchia per raggiungere il marito alle isole Svalbard, a metà strada tra Norvegia e Polo Nord, ancora oggi avamposto quasi mitico ai confini del mondo. Le parole di Christiane saranno pungolo e ispirazione, balsamo e compagnia e motivo di coraggio, e aiuteranno Sigri non solo a vincere le proprie paure, ma a ritrovare se stessa. Al buio è un libro poetico dedicato agli amanti del profondo Nord: è la storia di due donne, di due viaggi, di un tesoro troppo prezioso per essere dimenticato.