L’amore che Stendhal volle costruire come una sorta di trattato ideologico, presenta una duplice natura. Da una parte vi è l’intento, illumistico, di giungere a una sistemazione dottrinaria del sentimento che più di ogni altro concorre alla felicità umana, dall’altra l’autore, vinto dal suo vivacissimo temperamento, non riesce ad evitare di trasporvi i recenti ricordi di innamorato infelice. Lo spunto per il libro gli viene infatti dalla sfortunata passione vissuta a Milano e dall’amore non corrisposto per la bella Matilde Dembowski Viscontini, moglie di un generale napoleonico e già legata, in passato, a Ugo Foscolo. Nell’opera lo scrittore francese studia la nascita del’amore, ne esamina i caratteri positivi e negativi, le connotazioni nazionali e l’influenza delle relazioni sociali ma, in questo schema apparentemente scientifico, Stendhal porta la sua esperienza diretta di uomo e, mettendo al bando ogni ipocrisia, assurge in breve al ruolo di sensibile protagonista.