L’arte di raccontare situazioni inquietanti, paradossali, ambigue, seguendo il corso dell’immaginazione che si avventura oltre la soglia della ragione consueta, creando casi anomali e straordinari, nasce in Poe da un gusto sottile e compiaciuto per l’esplorazione dell’insondabilità del reale, tra le tracce confusamente visibili di altri mondi e altre esperienze. I congegni macchinosi di Poe, le sue tortuose invenzioni, percorse e sostenute da un accanimento raziocinante che non conosce soste, vogliono essere gli strumenti rigorosi di una geometria della mente che scruta e fissa la fluida mobilità di sensazioni altrimenti sfuggenti e inafferrabili.