Una lezione di umanità tra le rovine dell’intelligenza.
Estate 1943. In un villaggio dell’entroterra nizzardo, trasformato in ghetto dagli occupanti italiani, Esther scopre cosa significhi essere ebrei in tempo di guerra: adolescente serena fino a quel momento, sperimenta la paura, l’umiliazione, la fuga attraverso le montagne e il dolore per la morte dell’adorato padre partigiano. Terminato il conflitto, Esther e la madre emigrano in Israele, da poco proclamato stato indipendente. Ma i venti di guerra spireranno presto anche sulla Terra promessa. In un incontro fugace e bruciante come un sogno, Esther si imbatte in Nejma, che insieme a una colonna di palestinesi sta lasciando il propio paese per un esilio senza meta, tra campi profughi e terre desolate. Esther e Nejma, l’ebrea e la palestinese, si scambiano uno sguardo che le unirà per sempre nel sofferto destino di stelle erranti in cerca di una patria e di un’identità. Umili e coraggiose protagoniste dell’atroce odissea della Storia, sapranno trovare, nonostante le ferite incise per sempre sulla pelle, il coraggio della speranza.