Un puzzle che si compone di passioni mai sopite, imprevedibili coincidenze, sospetti mai confermati, fino allo sconvolgente, inatteso epilogo. Una storia di rara potenza.
Argentina 1977. In un Paese schiacciato da una dittatura feroce, sei personaggi intrecciano, sulle note struggenti di un tango, i loro destini. Uno studente che abbraccia la lotta clandestina e che poi è costretto a fuggire, una madre disperata in cerca di una figlia scomparsa, un console che osa sfidare il regime, un ragazzo derubato della propria identità, un tanghèro di strada assetato di vita. Ognuno a suo modo “ritorna”, come recita il titolo della canzone, ognuno ha una sua ragione per non liberarsi del passato. E poi c’è Martina, il filo rosso che li unisce. Martina ha poco più di vent’anni, una vita agiata e senza scosse fino al momento in cui una serie di eventi drammatici ne travolge l’esistenza. Improvvisamente, misteriosamente Martina scompare. Di lei nessuno sa più niente, né i genitori che la cercano disperatamente, né il fidanzato, né gli amici e i compagni di Università, né il console a cui aveva chiesto aiuto. Sullo sfondo Buenos Aires, personaggio essa stessa, assiste agli orrori che i militari perpetrano silenziosamente, contraddittoria e indecifrabile perfino per chi ci è nato e cresciuto. Un puzzle che si compone di passioni mai sopite, imprevedibili coincidenze, sospetti mai confermati, fino allo sconvolgente, inatteso epilogo. Una storia di rara potenza.
«L’uomo ha esercitato la violenza in ogni luogo e in ogni tempo, la trama della storia è tessuta con il filo delle stragi, delle guerre, delle sopraffazioni, ogni epoca, ogni società ha i suoi orrori e ha sempre trovato motivi per giustificarli.» Le affermazioni del mio amico erano inoppugnabili, eppure ancora mi rifiutavo di credere che il male fosse connaturato con l’uomo.”