Più che storia di un’idea nei primi tre quarti del libro è proprio storia. Interessantissimo.
Questo libro si compone di quattro parti. La prima è un quadro geografico e culturale del continente. La seconda è una rapida storia degli Stati nati in Europa dopo il crollo dell’impero romano e dei mezzi con cui i loro fondatori cercarono di renderli stabili e forti. La terza spiega come e perché le nazioni europee allargarono le proprie frontiere verso altri continenti dal Medioevo fino alla decolonizzazione. La quarta parte è il racconto dell’integrazione europea dalla fine della seconda guerra mondiale alle nuove prospettive che si profilano all’orizzonte, nonostante incertezze, difficoltà e ipocrisie.
L’Europa è un continente aperto che ha al suo interno frontiere climatiche, etniche, linguistiche, culturali, politiche e religiose. Ma è anche una grande famiglia, unita da uno straordinario intreccio di eredità, tradizioni, esperienze comuni. La sua unità, continuamente sognata e auspicata, non sarebbe soltanto la realizzazione di un ideale: sarebbe anche e soprattutto l’unica scelta capace di garantire la continuità della sua storia.