Dalla prefazione di Giancarlo Vigorelli:
“questa è attiva e non passiva, un’opera di storia: il romanzo è lì, nei fatti, ed è già romanzo anche la nostra capacità di immaginarli, anzi, di riviverli”.
La storia del massacro di Ekaterinburg, in cui, una notte di luglio del 1918, la famiglia degli zar veniva annientata.