Pagine di profonda commozione, una lunga, intensa e drammatica confessione in cui l’uomo e lo scrittore si trovano indissolubilmente uniti di fronte alla figura del padre, troppo a lungo temuta e fuggita. E’ il tentativo disperato e doloroso di risalire alle origini di un rapporto difficile e profondamente conflittuale con l’autorità paterna, cieca di fronte ai bisogni di un animo particolarmente sensibile, che ha scelto di vivere appartato e in silenzio seguendo esclusivamente la propria natura e una inclinazione eminentemente letteraria. Quasi a volersi riappropriare di tutte le ragioni sentite e abbandonate nell’angolo più intimo e segreto di se stesso, quasi a volere recuperare per un ultimo, definitivo chiarimento le parole non dette e tutti i più remoti motivi della propria angoscia, Kafka ritorna in queste splendide pagine al suo fanciullesco sentire, a una giovinezza tormentata, a un padre lontano, inaccessibile, ostile, che non l’ha mai compreso.