Gioielli del realismo grottesco di Gogol’, questi racconti sono tra i più significativi esiti della sua fantasia figurativa smisurata e della sua visione surrealista del mondo.
Nel gelo di Pietroburgo, una città livida e ostile, è ambientato Il cappotto: è la triste vicenda di un impiegato mite e remissivo, deriso dai colleghi, eternamente sottomesso, che viene derubato del cappotto, comperato dopo spaventosi sacrifici. L’indifferenza e l’egoismo degli altri lo finiranno, ma imprevedibile sarà la vendetta studiata dall’autore. Ne Il naso, spesso ritenuto un puro divertissement, l’incredibile avventura dell’assessore collegiale Kovalëv, che si sveglia un bel mattino senza naso, offre all’autore l’opportunità di muoversi liberamente tra le infinite possibilità dell’immaginazione comica. Chiude il volume il racconto Il calesse, che prende l’avvio da una festa nella piccola cittadina di B.