Nel romanzo, uscito postumo nel 1867, si intrecciano il microcosmo del feudo friulano in cui è nato e cresciuto Carlo Altoviti, il narratore e protagonista, con la storia d’Italia dall’epoca napoleonica fino alla vigilia dell’Unità. Niente retorica, molta ironia, molta sperimentazione linguistica e un’indimenticabile storia d’amore fra Carlo e la Pisana.
Carlino e la Pisana. Una storia d’amore lunga una vita e fuori dai canoni borghesi che scandalizzò un’epoca. La conturbante Pisana e la sensualità che essa rappresentava suscitarono le reprimende della critica del tempo e contribuirono a dare a questo importante romanzo italiano un ruolo di secondo piano. Ma “le confessioni” recano in sé anche il germe importante della coscienza civile di un’Italia che si andava facendo, attraverso le guerre e le lotte sociali, alle quali, nella sua pur breve esistenza, Nievo partecipò attivamente.
“Tale il destino degli uomini, tale il destino delle cose: sotto un’apparenza di giovialità e di salute si nasconde sovente l’aridità dell’anima e la morte del cuore.”