A Casa di Lucia | VOI NON SAPETE
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VOI NON SAPETE

Camilleri si cimenta in un compito decisamente ambizioso: scrivere un piccolo dizionario tale da rendere più chiaro il mondo dei “pizzini” e della mafia di Bernando Provenzano, boss mafioso superlatitante, arrestato nel 2006.
Il libro è chiaro, interessante, scorrevole.
Rigorosamente scritto in ordine alfabetico, presenta le voci più disparate, partendo dalla A di Affari per concludersi con la V di Voi non sapete (quello che state facendo), frase che dà poi il titolo all’opera e che è stata pronunciata da Provenzano stesso al momento dell’arresto.

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Description

“Voi non sapete quello che state facendo”. È così che Bernardo Provenzano ha accolto le forze dell’ordine al momento dell’arresto. Il segno di un ordine costruito con sotterranea implacabilità. E i “pizzini”, con i loro codici e sottocodici, con il tono ora criptico, ora oracolare, ora dimesso, sono l’arcaico sistema che regola una modernissima ragnatela. Nel rigoglio della sua produzione narrativa quasi mai, per esplicita scelta, Camilleri ha toccato il tema della mafia. Ma quando i pizzini di Provenzano sono stati resi pubblici è stato subito chiaro che costituivano per lui un’opportunità di riflessione imperdibile: linguisticamente anomali, antropologicamente emblematici per la concezione della religione, della famiglia, delle gerarchie dei rapporti tra le persone, sembravano fatti apposta per entrare nell’universo letterario dello scrittore. Questo libro è un dizionario che, voce per voce, svela l’alfabeto con cui il capo dei capi ha parlato alla sua organizzazione per mostrare come, sotto la superficie di parole apparentemente comuni, può celarsi la feroce banalità del male. E che i primi anticorpi che una società civile deve sviluppare contro la vischiosità mafiosa sono quelli di un linguaggio limpido, onesto e condiviso. Un libro in cui il gusto per la battuta e per il paradosso non nascondono un diffuso senso di allarme. E anche questa è una nuova nota nello stile di Camilleri: nessuna catarsi è possibile, il lettore resta inchiodato alla grottesca efferatezza del mondo.

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