Non testamenti politici, nè morali, probabilmente questo libro non ha nulla da insegnare, esso rappresenta però la preziosissima testimonianza del Gramsci uomo, con le sue paure, i suoi desideri, i suoi sentimenti, il tutto filtrato dalle sbarre di una cella e dall’occhio vigile della censura che non riesce però a precluderci la comprensione delle grandi difficoltà, dell’annientamento fisico, intellettuale e psicologico di una delle più grandi figure italiane del secolo scorso.
Bello davvero.