Il 7 novembre 1966 Ernesto Guevara giunge nella sierra andina, in Bolivia, e alla testa di un gruppo di quaranta uomini di diverse nazionalità inizia un’ambiziosa operazione: creare fuochi di guerriglia in tutto il Sudamerica per indurre i contadini a ribellarsi. Da quel giorno, per undici mesi, fino al 7 ottobre 1967 (due giorni prima della morte), tiene un diario che, ritrovato nel suo zaino e pubblicato nel 1968, ha contribuito alla nascita del mito del “Che”, e resta ancora oggi uno straordinario documento, non solo per la cruda registrazione della vita del guerrigliero, dei suoi sogni e della sua disillusione. Rivive infatti in queste pagine il coraggio, la determinazione, la coerenza di chi sa di battersi per una causa giusta. O forse per un’utopia necessaria.