Romanzo scorrevole con qualche spunto interessante – come il popolo lunare – ma nel complesso nulla di particolare da ricordare. Personaggi non troppo delineati e qualche luogo comune rovinano un’idea narrativa originale che poteva essere sviluppata in modo piu’ fantasioso ed articolato.
Nei bassifondi di una città “monoblocco”, su un pianeta di un’altra galassia, rivivremo – ma per poco – gli “anni ruggenti” di Chicago e di New York. Tra i viadotti, le arcate, le rampe, i contrafforti di un’allucinante archiettura, sentiremo urlare le mastodontiche “vedette cingolate” della polizia, e crepitare le armi dei fuorilegge. Poi la disperata avventura di un “boss” della mala del futuro, e di un piccolo gangster che è diventato il suo braccio destro, si sposterà di colpo sulla Vecchia Terra.