“Il ragazzo alzò le mani, scoppiò a piangere e raccontò tutta la verità. Naturalmente, non gli credettero: nel frattempo, via radio, il maresciallo Misilmeri aveva comunicato il ritrovamento di due cadaveri in un’automobile data alle fiamme. Fu naturale, per gli “operanti”, attribuire ai fidanzatini la responsabilità dell’accaduto. Il fatto che si trattasse di incensurati, e per giunta con la faccia pulita, non provava niente. Era, semmai, un’aggravante: quando lavori sulla strada impari presto a non fidarti delle apparenze“.