Una piccola cittadina peruviana, che ospita una base militare, è il palcoscenico in cui si svolge un giallo nella più ampia accezione del termine.
Fin dove sono raggiungibili i pesci grossi?
Imperdibile.
Un amore impossibile. Un assurdo omicidio. Una verità temuta e ostacolata fino all’ultimo.
Una morte scomoda mette in moto una spirale di inquietanti interrogativi nel Perú degli anni Cinquanta. La vittima è Palomino Molero, un giovanissimo aviere trovato senza vita e con i segni evidenti di atroci torture. Un caso come molti nel clima di incertezza politica e sociale di quegli anni. Per molti un caso da archiviare senza strepito, un «incidente» senza importanza né conseguenze. Decisi a far luce sull’omicidio, il tenente Silva e il suo aiutante Lituma ricostruiscono i brandelli di una impossibile storia d’amore tra la vittima e la figlia di un colonnello in un mondo in cui dominano reticenze e contraddizioni, e dove il potere e la corruzione riescono a trasformare la verità in tante verità diverse che si rinviano l’un l’altra come in un allucinante gioco di specchi.
Nelle mani di uno scrittore attento e sensibile alle vicende del proprio Paese quale Mario Vargas Llosa, lo sfondo giallo di questo avvincente romanzo diventa a poco a poco ricostruzione fedele di un clima e di un’epoca, analisi impietosa e universale denuncia.