14 Set BIBLIOTECA PIER PAOLO PASOLINI
“Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura.”
Pier Paolo Pasolini
Quando sei stata la cugina di uno dei più grandi intellettuali del ‘900 e magari hai avuto anche l’opportunità di viverci insieme, allora può capitare che, ad anni di distanza dalla sua prematura e violenta morte, pian piano ti venga voglia di provare a ricomporre i pezzi del puzzle.
È quello che ha fatto recentemente Graziella Chiarcossi, cugina di Pier Paolo Pasolini, che insieme a Franco Zabagli ha descritto, nero su bianco, i vari passaggi evolutivi che hanno caratterizzato la biblioteca personale del celebre cugino.
Dietro la scrivania, gli scaffali con la poesia e la narrativa, accanto ai manoscritti e ai dattiloscritti delle sue opere, «che spiccano nel bianco del legno per il colore rosso mattone delle cartelle». A fianco del camino, in salotto, «due librerie alte e strette ospitano la collezione dei classici Ricciardi, mentre sopra un lungo fratino, alle spalle del divano, sono messi in bella vista i volumi d’arte».
La raccolta pasoliniana si forma per accumulo e per selezione progressiva e il «laboratorio il luogo più poetico del mondo», spesso evocato dallo stesso scrittore per indicare lo spazio, insieme fisico e metaforico, dove svolgeva il proprio lavoro creativo… ” muta con il variare delle attività e dei luoghi in cui si colloca: dalle stanze giovanili di Casarsa e di Versuta a quelle romane di Ponte Mammolo, di Monteverde Vecchio, dell’Eur, alla casa sul mare di Sabaudia, all’«eremo» viterbese della Torre di Chia.
Poco meno di tremila volumi che sono recentemente venuti a far parte del Fondo Pasolini presso l’Archivio Contemporaneo “Alessandro Bonsanti” del Gabinetto Vieusseux.
Il cuore del volume è così strutturato:
· Libri della “formazione”
· Classici italiani
· Poesia italiana (Antologie di poesia dialettale, Prosa dialettale, Saggistica dialettale, Saggi sulla storia del territorio e del popolo del Friuli, Estratti)
· Poesia popolare
· Poesia straniera
· Narrativa italiana (Antologie)
· Narrativa straniera
· Saggi di letteratura, linguistica, filologia, semiologia
· Saggi di storia, filosofia, psicologia, antropologia, politica, sociologia
· Biografie, memorie, epistolari, testimonianze
· Arte (Saggi e monografie, Edizioni d’arte e cataloghi)
· Teatro
· Cinema
· Religione
· Classici greci e latini
· I Classici Ricciardi
· Strenne UTET
· «Collezione di poesia» Einaudi
· Edizioni Scheiwiller (Antologie)
· Libri recensiti e citati in Descrizioni di descrizioni e Scritti corsari
E poi ci sono le dediche, tutte opportunamente trascritte. Persino le più goffe e a volte quasi comiche dei poeti in cerca di un “posto al sole”, quelli che inviano semplicemente «con preghiera di recensione». Quelli che manifestano l’ansia di un giudizio, quelli che si propongono «devotamente» e «umilmente»: «se vorrà perdere qualche minuto, grazie!»,
Con i libri, Pasolini aveva un rapporto molto fisico, scrive Chiarcossi: «Faceva tante orecchiette e, a volte, quando evidentemente non aveva a portata di mano una penna, evidenziava quello che gli interessava con le unghie, scolpendo un segno nella pagina. Poi chiosava, appuntava». Anche i colpi d’unghia vengono registrati nel catalogo. E risaltano più di altri quelli rimasti incisi nelle pagine de La Storia, lo «Struzzo» einaudiano dell’amica Elsa Morante severamente recensito da Pasolini come un insieme disarmonico…