Amori, speranze, timori dei primi anni giovanili, e poi la realtà crudele della vita: Giorgio e Anna, due fratelli adolescenti, si trasferiscono con la famiglia da Padova a Roma durante l’ultimo periodo del fascismo, vivendo i problemi del difficile inserimento nella grande città.
Con il passare degli anni Giorgio riesce a integrarsi, si sposa e si accontenta di una vita normale e modesta, adeguandosi alle aspirazioni piccolo borghesi dell’epoca. Anna, invece, dopo un matrimonio fallimentare, in cui comprende quanto poco le si addica la routine della famiglia, diventerà l’amante di Ferruccio, amico d’infanzia suo e di Giorgio, un intellettuale colto e disilluso (probabilmente adombra lo stesso Cassola) che però non sa colmare la sua sete di cose nuove.
“Anna stava zitta. Pensava che lei non solo avrebbe voluto vedere tutte le città del mondo; avrebbe voluto anche viverci. Le sarebbe piaciuto essere tedesca, ungherese, francese, spagnola… E appartenere a tutte le condizioni sociali: ricca, povera, principessa, popolana. Avrebbe voluto vivere cento vite. Il guaio era che ne aveva a disposizione una sola…”