Tre racconti profondi e amari, comici e commoventi insieme. Un atto d’amore, intenso e originalissimo, per una città unica al mondo.
Due fratelli, la città e i suoi miti, il cibo di strada, Santa Rosalia e la Vuccirìa. Il dialetto e la lingua, la voglia di restare e il bisogno di partire. Palermo è sullo sfondo di questo bellissimo e amaro racconto di Davide Enia.
“La mafia s’asciucò a Giovanni Falcone”. Di quel 23 maggio 1992 Davidù ricorda la parole pronunciate in lacrime da suo padre, in una Palermo attonita e disperata. La stessa Palermo sui cui muri si legge “RIINA LIBBERO”, in cui si cerca il cibo nella munnizza e. quando piove, si muore, proprio come a Mumbai.