Questo è un romanzo che spicca per le riflessioni filosofiche e allo stesso tempo inquietanti in cui a ognuno di noi, sapendo in anticipo il giorno della nostra morte, capiterebbe di imbarcarsi. Una ricerca angosciante di un significato dopo la morte, quando ci si libera della bolla di superbia e ci si rende conto della brevità della vita.
Un veleno letale. Un antidoto di cui solo il defunto conte Bric conosce il nascondiglio. E solo ventiquattr’ore di tempo per mettersi in contatto con lui nell’aldilà e avere salva la vita. Nicola Pagani, scettico razionalista in lotta contro il paranormale, non ha scelta: deve raccogliere la sfida che il suo avversario di sempre gli ha lasciato in eredità se vuole sopravvivere. Deve cercare il buco nella rete della materia, il passaggio verso una dimensione soprannaturale di cui lui ha costantemente negato l’esistenza. Ma come? Forse la stessa intelligenza e capacità che aveva messo al servizio della causa scettica per smascherare le truffe dello spiritismo potranno ora aiutarlo a dimostrare che si sbagliava.