Thriller d’atmosfera tutto giocato sul registro dell’angoscia e della paura, il romanzo va a scavare nella pericolosa area in cui scienza e politica entrano in collisione, con risultati talvolta disastrosi.
Polo Nord, settore canadese, 20 ottobre. Inizio dell’inverno artico: il sole è appena tramontato e per sei mesi non sorgerà più. All’avveniristico centro di ricerca Trudeau cinque scienziati di fama internazionale spariscono all’improvviso. Muniti di torce per fendere il buio, i soccorritori si precipitano a perlustrare il pack e rinvengono tre cadaveri con gli arti non ancora congelati. Giacciono in pose innaturali, come contorsionisti del circo, e hanno gli occhi vuoti, misteriosamente privi di pupilla e iride. Nello stesso momento, non lontano da lì, il quarto scienziato si toglie il casco e, incurante del gelo che gli morde i polmoni, si spoglia, strato dopo strato. Poi si stende sul ghiaccio e, avviato il motore del suo gatto delle nevi, lo osserva scomparire inghiottito dalle tenebre. E si lascia morire…