Romanzo d’ambiente scozzese tra i più celebri di Stevenson. Nella vicenda dei due fratelli, uno buono l’altro cattivo, uno fedele alla legittima autorità del re, l’altro seguace dei ribelli favorevoli agli Stuard, ripropone il tema tipicamente stevensoniano dell’uomo e del suo doppio demoniaco, espresso nel modo più esplicito nel Dottor Jekyll e Mr Hyde.
Ambientato nel periodo delle rivolte giacobite (1745), “Il signore di Ballantrae” è la tragica e misteriosa storia della rivalità tra due fratelli, rampolli di un’antica casata scozzese. James, il maggiore, è egoista, affascinante, manipolatore e diabolico, capace di incantare chiunque, ed è amato dal padre, dalle donne e da tutti quelli che entrano in contatto con lui. Henry, il fratello minore, è invece silenzioso, modesto, remissivo e disprezzato da familiari e sottoposti. Dopo la notizia della morte di James, arruolatosi nell’esercito del principe Charles per sostenere la causa degli Stuart, Henry eredita l’intera fortuna familiare e sposa Alison, fidanzata di James, ancora innamorata di quest’ultimo. Ma James non è morto, e improvvisamente ricompare sulla scena per riprendersi la sua parte di eredità e ricoprire d’ignominia il fratello minore, accusandolo di avidità e tradimento. L’atavica rivalità tra i due fratelli si inasprisce, sfociando nell’odio più feroce, che li condurrà fin nella lontana America, in una sfida all’ultimo sangue.
Io ho una natura regale. Questa è la mia disgrazia! – Finora è stata la disgrazia degli altri, – osservai. – Il che mi sembra un po’ al disotto della regalità.