«Il mare, il mare! Io non posso fermarmi qui, ho il mio odore da seguire, devo correre, l’autostrada mi aspetta.»
Altri libertini ha avuto fin dagli inizi una vita avventurosa: pubblicato nel 1980, sequestrato per oscenità e poi assolto dal tribunale («con formula ampia»), è stato giudicato dalla critica una delle opere migliori degli ultimi anni e ha imposto Tondelli tra i nuovi autori italiani più letti anche all’estero. Nel descrivere il libro, Tondelli preferiva utilizzare la definizione di “romanzo a episodi”. Ciascun racconto, pur restando narrativamente autosufficiente, trova difatti il suo compimento in un’unitarietà che «ha come filo comune l’esperienza dei giovani degli anni Settanta tra viaggi ad Amsterdam e Londra, droga, lotte studentesche, ricerca della propria identità, utopie di libertà». I sei episodi, presi nel loro complesso, definiscono pertanto una vera e propria soggettività plurale, un Noi narrativo che fa di questo romanzo un autentico ritratto generazionale.