L’anima, il dolore, la sofferenza, i tormenti e gli odori, le folle e il caldo torrido di un luglio senza fine visto attraverso gli occhi e la pelle del ”cattivotenente”.
L’anima, il dolore, la rabbia e gli odori, le folle e il caldo torrido dell’estate senza fine di Carmine Santijanni, il cattivo tenente, stritolato dai debiti, dagli assegni a vuoto, dai prestiti per riparare prestiti, dalla tensione e dall’angoscia. Il denaro, filo conduttore della sua storia, è il deux ex machina che intreccia, lega, sovrappone quelle di tanti altri: del vecchio e stimato usuraio Don Antonio; di Tonini detto Jonnybigud, il cantante devastato dalla cocaina; di Umberto, laido portiere di un albergo a ore; degli inseparabili Scintillone e Vincenzo, piccoli spacciatori schiacciati da una vita fatta di furti, trucchi, fughe e poi le storie tristi, esasperate ma vive e carnali dei travestiti, dei femminellio Sciaronst”, Evakant, Prettivumen, la signora Tàccer. Nella scrittura ossessiva, incalzante, senza pace di Peppe Lanzetta il grido e la pietas si fondono: nei bassi dei Quartieri Spagnoli, dove si sogna l’America, si muore per uno sgarro e si lotta per una vita decente che non arriva mai, in una Napoli che diventa la casbah del Cairo, i ghetti di Los Angeles, le favelas di Rio de Janeiro.