“La natura selvaggia di certi luoghi, il mare che si infrange sugli scogli di Punta Licosa, le lucciole nelle sere di maggio, le cicale, i barbecue sulla spiaggia, le coperte nelle sere più fresche che odoravano di vecchie storie, e incredibili avventure del mio coniglietto di peluche e poi, ovviamente, c’è la volta in cui la volpe è scappata dal circo… ma questa è un’altra storia.”
“Ugo il Riccio e altre Storie” è fortemente autobiografico: si prefigura come una serie di epifanie, un andirivieni nel tempo e nello spazio che va a comporre una tela più grande, dai contorni ancora sfumati. Un percorso verso la maternità che parte dall’infanzia, con i ricordi indelebili delle estati al mare, le sfide dell’adolescenza e le conquiste dell’età adulta, una finestra sulle tempeste della mente e dell’animo.