Il capolavoro assoluto di Maggie Gee, una delle migliori scrittrici inglesi.
A lei piaceva sempre avere un libro nella borsa. Nel caso che fosse rimasta bloccata da qualche parte. Nel caso si fosse smarrita. O forse si sentiva smarrita senza i suoi libri? Non c’era alcun motivo ma le piaceva averne uno con se, un peso gentile che le premeva sulle spalle, tenendole compagnia nel vento, facendola sentire più solida, più resistente, meno esposta ad essere trascinata via, meno sola. E più… essere umano. Forse era un pezzetto di passato, dato che i suoi libri sembravano tutti appartenere al passato, un passato lontanissimo, quando lei era magra, romantica e innamorata di… di cosa era innamorata? Della vita, che allora sembrava significare felicità, una parola del futuro, non del passato. Niente “la vita ti rovina” ne “è la vita, che vuoi farci?”, solo vita, speranza, poesia…
L’improvvisa, grave malattia dell’anziano Alfred costringe l’intera famiglia White a fare i conti con un passato e un presente segnati da ipocrisie, fallimenti, tenerezze e un affetto mai espresso nella giusta maniera. Razzismo, violenza, vecchiaia sono i temi cari a una narrazione che commuove, scuote, ipnotizza il lettore fino all’epilogo: la fotografia più viva e pulsante di un’ordinaria famiglia inglese.
The White Family è il capolavoro assoluto di Maggie Gee, finalista dell’Orange Prize for Fiction nel 2002, il più prestigioso premio letterario britannico riservato alle donne, e nominato per l’International Impac Dublin Literary Award.