Il Manifesto del Partito Comunista fu commissionato dalla Lega dei Comunisti per esprimere il loro progetto politico. Celeberrima è la frase d’apertura, che è immediatamente seguita da una dichiarazione di intenti:
Il “Manifesto del partito comunista” è il documento politico più celebre dell’Ottocento: in stile limpido e immediato, Marx ed Engels vi espongono le condizioni per l’attuazione della lotta di classe. Opera discussa e discutibile, il “Manifesto”- qui offerto nella storica traduzione di Antonio Labriola – costituisce non solo un formidabile profilo storico dei moti rivoluzionari del ’48, ma anche un indispensabile strumento per comprendere il passato e leggere il presente.
Celeberrima è la frase d’apertura, che è immediatamente seguita da una dichiarazione di intenti:
«Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi. […] È ormai tempo che i comunisti espongano apertamente in faccia a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze, e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso.»
“I comunisti disdegnano di celare le loro vedute e i loro intendimenti. Essi confessano apertamente, che i loro intenti non possono essere raggiunti se non per via della violenta sovversione del tradizionale ordinamento sociale. Che le classi dominanti paventino lo scoppio di una rivoluzione comunista. I proletari non ci hanno da perdere che le loro catene. Hanno da guadagnarci tutto un mondo.”
PROLETARI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!