Primo romanzo di Pirandello, L’esclusa parte da una situazione tipicamente verista per svelare alla fine, attraverso i meccanismi dell’umorismo, il destino dell’essere umano, inchiodato tra gli enigmi e gli istinti vitali dell’anima da un lato e le costrizioni, le maschere della vita sociale dall’altro, in balia dei capricci della sorte.
Era forse un’altra, lei, dopo quel fatto?
Una giovane tanto bella quanto casta, Marta Ajala, viene ingiustamente accusata di infedeltà dal marito e ripudiata. Inappellabilmente considerata una fedifraga, tutti la evitano. Iniziano così le sue peripezie, in una ineluttabile concatenazione di eventi che condurrà la protagonista, attraverso un rocambolesco riscatto, a un finale nel quale la realtà iniziale paradossalmente si ricompone.
“Quando parliamo noi? Quando riflettiamo? Solamente quando vi siamo costretti da cause avverse; mentre poi in quelle che ci danno diletto il nostro spirito riposa e tace. Pare così che il mondo sia soltanto pieno di mali.”