Un libro duro, senz’altro, per il tema trattato, la pedofilia. Attorno al quale, ruotano tutti gli altri, annessi e connessi: la spiritualità, la Chiesa, i rapporti familiari, l’ipocrisia e quant’altro. Un romanzo ben scritto, che fa riflettere su argomenti – purtroppo – ancora attuali.
Da tempo ormai Sheila McGann è una donna indipendente, che vive lontana da Boston e dalla sua famiglia di origine irlandese, troppo devota e ingombrante. Tuttavia è rimasta legata al fratellastro Art, beneamato parroco di una chiesa della periferia. Quando il clero della città è travolto dallo scandalo della pedofilia, e Art è accusato dello stesso, infamante crimine, Sheila ritorna a casa, pronta a combattere per lui e per la sua reputazione. Ma la realtà cui si troverà di fronte è molto più complicata del previsto, ambigua come il cuore degli uomini. La madre di Sheila non può fornirle nessun aiuto, sopraffatta dalla rabbia per quella che ritiene una vera e propria persecuzione ai danni del figlio; il padre, sofferente di Alzheimer, non si rende più conto di ciò che succede intorno a lui; il fratello Mike, totalmente assorbito dalle esigenze di sua moglie e dei suoi bambini, ha già emesso il suo verdetto di colpevolezza. E Art, il timido Art, appare sempre più sfuggente e rifiuta di difendersi. Jennifer Haigh, scrittrice pluripremiata negli Stati Uniti, torna al suo pubblico italiano con una storia familiare sulla fede, il dubbio e la redenzione.