Una storia filosofica che insegna ad inchinarsi dinanzi ad un grande enigma.
Joakim, otto anni, in attesa di un fratellino, è rimasto solo in casa. Sua madre, colta dalle prime doglie, è corsa in ospedale accompagnata dal padre. Joakim guarda fuori dalla finestra: a un tratto si accorge che c’è un bambino appeso per i calzoni e a testa in giù a un albero del giardino. E’ una strana creatura, simile a un umano, ma non del tutto uguale. I due, parlando, si raccontano e si interrogano sulle proprie origini, finendo quasi inavvertitamente col porsi i grandi interrogativi che riguardano la vita e il suo significato.
Con straordinaria semplicità e senza divenire mai, didascalico, lo scrittore del “Mondo di Sofia” ci racconta il mistero della nascita, l’evoluzione della specie, la concezione del tempo e dello spazio, l’esistenza di un dio creatore, la relatività della conoscenza, la ricchezza della diversità, il valore dell’amicizia. Ma soprattutto ci consegna un messaggio fondamentale: dobbiamo continuare a stupirci, non dare niente per scontato e saper guardare il mondo senza pregiudizi, con occhi sempre nuovi. Età di lettura: da 10 anni.