La dolorosa confessione di un nazista che ha capito il proprio errore si trasforma così in una silenziosa, disperata ma impellente preghiera di perdono .
Alla vigilia dell’esecuzione, Konradin von Hohenfels, condannato a morte per aver partecipato al complotto contro Hitler, scrive una lunga lettera all’amico di liceo Ans Schwarz, ebreo tedesco emigrato all’inizio della persecuzione nazista. Dopo L’amico ritrovato e Niente resurrezioni, per favore, Un anima vile viene a completare la «Trilogia del ritorno».
No, la vera bellezza ha bisogno di silenzio. Una sola parola può distruggerla. La bellezza, la grande bellezza, può essere dolorosa: ci sono momenti in cui si vuole solo piangere, e il rumore di una voce umana, di una macchina, di una radio, perfino il gracchiare di un corvo possono essere tanto distruttivi quanto un sasso scagliato in uno stagno pieno di ninfee rosse e bianche.