E che c’è di più straordinario di un’opera prima come questa? Un autore da ricordare.
Per quanto singolare, la morte di Miriam Welles sembra del tutto accidentale: mentre Miriam chiude la porta del garage, la sua stessa Roll Royce avanza verso di lei e la investe. L’esecutore testamentario della donna, tuttavia, non pare convinto che le cose siano andate così e comincia a fare domande. Non è credibile che la bella Miriam sia morta per caso, circondata com’era da gente che avrebbe avuto tutte le ragioni per ucciderla. Ognuno è sospettabile, dall’ex marito al marito all’amante, ma non esistono prove. Non saranno allora le ragioni emotive a inchiodare il colpevole alle sue responsabilità, bensì un movente concreto, irrefutabile. La mente analitica dell’esecutore testamentario si mette all’opera in questa direzione, ma ancora gli indizi sono difficili da catalogare. E se non fosse che l’assassino è costretto a colpire ancora la bella Miriam resterebbe vittima invendicata.