‘Interno 4’ titolo che vuole puntualizzare il luogo fisico, psicologico, mentale, dove il pensiero inizia il suo processo di metamorfosi per darsi un involucro, farsi scrittura.
“Le liriche di Cony Ray o le ‘S-ballate liriche’, come noi ameremmo definirle, con un timido ma non celato tentativo di accostamento alle famose ‘Lyrical ballads’ dei due romantici inglesi Wordsworth e Coleridge, godono di una struttura ritmica sostenuta ed ammaliante, muovendosi tra atmosfere reali e di sogno, sintetizzandosi alla fine in un atto meditato di ‘visionaria lucidità’ nella versificazione, che attinge sempre da un intenso vissuto quotidiano, esperito attimo per attimo in tutte le sue forme, per sodalizzare con l’assenza di voci, di suoni, immagini e rumori, all’interno del sé, librato o chiuso nelle pareti di una stanza in uno dei tanti quartieri popolari di Roma, San Lorenzo, circondato da mura antiche come Sodoma, dove, con un po’ di immaginazione si può sentire il ticchettio di una Olivetti ‘Lettera 22’ che rompe la notte per cercare spazi nuovi, tempi altri, armonie inusuali, oblique.