Una storia emozionate e vera, capace di toccare le nostre corde più profonde, che racconta l’ultima estate di Padre Pino Puglisi.
Un romanzo che ricorda la figura di Padre Pino Puglisi, sacerdote molto impegnato nel sociale e ucciso dalla mafia per questo, conosciuto in prima persona dallo scrittore.
La storia è narrata da Federico, un diciassettenne palermitano che inizia a porsi delle domande sulla vita e sul futuro. Alla fine della scuola, prima di partire per una vacanza studio ad Oxford, incontra il professore di religione, Padre Pino Puglisi, detto 3P, che lancia a Federico la proposta di aiutarlo con i bambini abbandonati del suo quartiere Brancaccio. Federico accetta e il nuovo impegno sarà per lui l’inizio di una nuova vita, dove scopre che esiste una realtà totalmente estranea a lui eppure così vicina e incontrerà Lucia, di cui si innamorerà.
Strade controllate da uomini con soprannomi che vivono con le regole non scritte nel codice terribile di Cosa Nostra, ma dove vivono anche persone buone e generose che sperano in una vita migliore.
Alessandro D’Avenia ci racconta l’ultima estate di Padre Pino Puglisi, con lo sguardo di chi grazie a lui ha imparato che cosa significa amare.
Un romanzo dai temi importanti e toccanti, che parla dell’importanza di scegliere, di farsi carico dei propri errori e dell’importanza dell’uomo di essere “uomo”, anche in un luogo dove la violenza impera, perché il futuro possa essere migliore.
E ancora il libro ci parla dell’importanza dell’amore, che sta innanzitutto nel modo in cui si guarda la realtà, anche la realtà più malata, dove si vive nel silenzio dovuto alla disperazione di una lotta alla criminalità che sembra senza speranza.