17 Dic RETROSCENA “CANTO DI NATALE”
Il Natale è alle porte e stasera vi condurrò alla scoperta di alcune curiosità e retroscena legate al libro “Canto di Natale” e al suo autore Charles Dickens.
Canto di Natale è considerato un classico intramontabile, stampato e ristampato innumerevoli volte e adattato per il cinema più di venti volte, inclusa una versione del 1901 (ancor prima dell’arrivo del sonoro) che dura solo sei minuti.
Dickens iniziò a scrivere Canto di Natale nell’ottobre del 1843 e lo finì in sole sei settimane. Non fu un periodo semplice per lo scrittore, che affermò di essere diventato quasi pazzo per finire la storia in così poco tempo. Una volta pubblicato, ricevette una sola recensione da parte di “The Knickerbocker”, fortunatamente per lo scrittore fu molto positiva: «In conclusione abbiamo solo tre parole da dire a ogni lettore della nostra rivista che potrebbero sfogliare le nostre pagine su questa produzione: leggete il lavoro».
Due mesi dopo la sua prima pubblicazione la Illuminated Library di Parley stampò illegalmente una copia di “Canto di Natale” e Dickens dovette fargli causa. Vinse ma dovette pagare 700 sterline di tasse.
Sembra che il racconto sia stato ispirato alle storie raccontate da una domestica, ma riprende anche le vicende di Gabriel Grubs che nel libro Il Circolo Pickwick si appresta a trascorrere un triste Natale.
Al pubblico piaceva tanto sentir leggere il racconto da Dickens stesso che amava farlo sorseggiando rum con panna, champagne e cherry. Un critico, a tal proposito scrisse: «I partecipanti erano caduti in una specie di trance, dal momento che un sentimento universale di gioia sembrava invadere l’intero pubblico».
Durante l’ultima lettura pubblica di Canto di Natale, Dickens predisse la sua morte: nel marzo del 1870 infatti, Dickens disse al pubblico: «Da queste luci sgargianti io scompaio ora per sempre, con un addio accorato, grato, rispettoso e affettuoso». Morì tre mesi dopo.
Canto di Natale è considerato un classico intramontabile, stampato e ristampato innumerevoli volte e adattato per il cinema più di venti volte, inclusa una versione del 1901 (ancor prima dell’arrivo del sonoro) che dura solo sei minuti.
Dickens iniziò a scrivere Canto di Natale nell’ottobre del 1843 e lo finì in sole sei settimane. Non fu un periodo semplice per lo scrittore, che affermò di essere diventato quasi pazzo per finire la storia in così poco tempo. Una volta pubblicato, ricevette una sola recensione da parte di “The Knickerbocker”, fortunatamente per lo scrittore fu molto positiva: «In conclusione abbiamo solo tre parole da dire a ogni lettore della nostra rivista che potrebbero sfogliare le nostre pagine su questa produzione: leggete il lavoro».
Due mesi dopo la sua prima pubblicazione la Illuminated Library di Parley stampò illegalmente una copia di “Canto di Natale” e Dickens dovette fargli causa. Vinse ma dovette pagare 700 sterline di tasse.
Sembra che il racconto sia stato ispirato alle storie raccontate da una domestica, ma riprende anche le vicende di Gabriel Grubs che nel libro Il Circolo Pickwick si appresta a trascorrere un triste Natale.
Al pubblico piaceva tanto sentir leggere il racconto da Dickens stesso che amava farlo sorseggiando rum con panna, champagne e cherry. Un critico, a tal proposito scrisse: «I partecipanti erano caduti in una specie di trance, dal momento che un sentimento universale di gioia sembrava invadere l’intero pubblico».
Durante l’ultima lettura pubblica di Canto di Natale, Dickens predisse la sua morte: nel marzo del 1870 infatti, Dickens disse al pubblico: «Da queste luci sgargianti io scompaio ora per sempre, con un addio accorato, grato, rispettoso e affettuoso». Morì tre mesi dopo.