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A Casa di Lucia | RUSSIA: un viaggio letterario
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RUSSIA: un viaggio letterario

“Agli occhi dell’Europa, la Russia è come uno degli enigmi della Sfinge. Per l’Occidente è più facile scoprire il moto perpetuo o l’elisir di lunga vita che sviscerare l’essenza della russità, lo spirito russo, il suo carattere e la sua natura.” (Fëdor Dostoevskij)

Madrid dista da Roma quasi 3 ore di aereo, Parigi poco più di 2, Stoccolma 4 ore circa, Varsavia 2 ore e 20 minuti. No, non sto stilando la lista delle tratte aeree europee, piuttosto riflettevo circa la comodità dei voli, ormai giornalieri, presso le capitali europee in tempi assolutamente brevi che consentono di visitare diversi posti anche più di una volta l’anno, magari ritornando quando ne veniamo assolutamente colpiti. 

Osservando la cartina geografica dell’Europa ho notato, però, che noi europei tendiamo a visitare più volte i Paesi a noi circostanti, appunto all’interno del continente, perché facilmente raggiungibili, magari a prezzi stracciati, ‘ché se ci va di fare un super viaggio prenotiamo magari per il Giappone, l’America del sud o del nord, il Vietnam se vogliamo essere più avventurosi o esotici, ma mai spostiamo la nostra attenzione o interesse un po’ più a destra, ad est di Varsavia, come se vi fossero delle mura invisibili a partire da Praga o Bucarest. Mi riferisco alla Russia che non si trova precisamente al Polo Nord (anche se per poco non vi confina), considerata alla stregua di un Paese dimenticato da un punto di vista turistico. Ed è stato proprio questo ad incuriosirmi maggiormente. 

Perché un Paese che ha la capitale, Mosca, a sole 4 ore di volo da Roma,  è considerato un corpo estraneo dal turismo di massa? Non è per la differenza di moneta, visto che continuiamo a viaggiare verso Londra nonostante la sterlina ed il suo cambio. Né è imputabile alla necessità di un passaporto: sempre Londra, anche ora che è uscita dalla Comunità Europea, continua ad essere una delle città più ambite dai viaggiatori. Dunque, per quale motivo la Russia la sentiamo meno vicina e meno comoda da visitare? 

Dipende forse da una questione culturale e di conseguenza dalla presenza di alcuni preconcetti, duri a morire, una sorta di occidentalismo diffuso persino mass media. La stessa Hollywood con i suoi film, ad esempio, ci ha abituati a trame e sceneggiature italiane, britanniche, statunitensi, spagnole, francesi, financo tedesche (sic!), ma mai una qualche sceneggiatura di stampo russo. Al contrario negli action movie o nei thriller americani quasi sempre il cattivo è un terrorista russo che quando torna in patria si ritrova a camminare in luoghi tristi, grigi e desolati, circondato da persone violente, ubriache o da prostitute. Il clichè “Russia uguale morte e desolazione” è entrato così tanto nel nostro immaginario collettivo che non ci sogniamo minimamente di immaginare qualcosa di poco più diverso. Negli ultimi 35 anni, dalla caduta dell’Unione sovietica per intenderci, la Russia si è aperta all’Occidente (almeno fino al 2022) e si è arricchita, tuttavia continua a subire questo clichè. 

La Russia è invece un Paese estremamente vicino al nostro, che condivide con noi pezzi enormi di storia. È il Paese più grande del mondo, con una storia alle spalle millenaria; Tolstoj amava definire Mosca la terza Roma, per il passato cristiano in comune e per lo Zar considerato l’erede di Cesare (non a caso etimologicamente Zar sta per Caesar). 

Autori come Tolstoj, Dostoevskij, Nabokov, Gogol, sono solo alcuni dei geniali scrittori russi che hanno regalato alla letteratura mondiale dei gioielli in termini letterari, delle storie umane colme di umanità, dolore, passione, nelle quali il senso del divino, del trascendente in opposizione alle miserie dell’animo umano facevano da contraltare. 

Per le strade di Parigi, percorrendo i boulevard o i musei, girando per le calle di Barcellona o di Madrid, sentiamo di trovarci in un posto familiare, non solo perché sentiamo di conoscerle meglio da un punto di vista culturale ma perché l’architettura dei palazzi, i quadri e le opere nei musei, le abitudini di vita ci ricordano le nostre. Quando visitiamo Paesi esotici ne rimaniamo incantati, osservando la maestosità del Taj Mahal o le piramidi di Giza rimaniamo impressionati da tanta opulenza e ingegno, considerandoli appunto sempre siti esotici apprezzabilissimi. 

Perché le città russe non godono dello stesso sentimento? San Pietroburgo, ad esempio, conserva inalterati i gioielli del suo centro storico, ancora oggi identici a come lo erano nel periodo zarista. 

I palazzi della città furono costruiti nel XVIII e XIX secolo; mentre la strada principale che attraversa il centro, la Prospettiva Neviskyi, ha ancora l’aspetto che aveva all’inizio del 1900. I canali, i lungo fiumi e le “ariose recinzioni in ferro battuto” lodate da Aleksandr Puskin nel suo poema Il cavaliere di Bronzo sono l’immutata testimonianza del passato sfarzoso della città.

Suzdal è una delle perle più belle dell’anello d’oro, il gruppo di città storiche situate a nordest di Mosca. Nel suo accogliente centro storico si respira un’atmosfera autenticamente russa, con paesaggi bucolici punteggiati da casette e chiesette in legno, antichi monasteri e ristorantini di cucina tradizionale. Forse l’aspetto più strano di questa città lo si trova in una piazza dell’epoca sovietica adibita a ospitare l’immancabile monumento a Lenin, eretto ovunque in URSS nel turbolento XX secolo. 

Kolomna è un’antica e accogliente cittadina non lontana da Mosca con numerosi monasteri e chiesette, tipici di tante città russe. Ma il vero gioiello di Kolomna è il suo cremlino di mattoni rossi, circondato da massicce mura. Il centro storico è ancora oggi pieno di vita, proprio come lo era al tempo dei mercanti zaristi; troverete inoltre un negozietto dove vendono i “kalachi”: un antico cibo russo di strada. L’attuale capitale della repubblica russa del Tatarstan fu conquistata dallo zar russo Ivan il Terribile. È una città unica, dove l’eredità dell’antico mondo slavo si mescola e si fonde con le atmosfere musulmane. All’interno del cremlino di Kazan, la cattedrale ortodossa dell’Annunciazione è affiancata dalla bella moschea Kul Sharif, che è stata costruita di recente ma “reincarna” la leggendaria moschea che fu distrutta dai russi nel XVI secolo. 

Ed infine Mosca, la capitale di tutte le Russie, che neanche Napoleone riuscì a conquistare. Passeggiando per le strade della capitale si rimane colpiti dal numero di chiese ortodosse: tra queste la Cattedrale di San Basilio, senza dubbio l’orgoglio dei moscoviti. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, il tempio presenta al suo interno ben nove cappelle splendidamente decorate. Questa cattedrale ortodossa si contraddistingue anche per le sue suggestive cupole policrome, i cui colori vivaci sono visibili da diversi punti del centro urbano. Gli amanti dell’arte potranno rigenerarsi al Museo Puskin e contemplare le opere dei maestri della pittura universale tra cui Monet, Rembrandt, Botticelli, Picasso, Van Gogh, Renoir o Matisse, o anche la Galleria Tretyakov con la sua collezione di arte russa (che annovera opere di Iván Aivazovski, Iván Argunov, Vasili Súrikov, Abram Arkhipov, Andréi Kolkutin, Orest Kiprensk o Valentin Serov) merita una visita approfondita. Oltre ai dipinti tradizionali su tela, la galleria ospita un’eccezionale esposizione di icone sacre e sculture di epoche e stili diversi. E poi la Galleria Gum, la Cattedrale di Kazan, il Cremlino o città fortificata di Mosca. Quest’ultimo è uno spettacolare complesso monumentale di 27 ettari che ospita veri e propri gioielli architettonici, tra i quali spiccano le cattedrali dell’Assunta, dell’Annunciazione e dell’Arcangelo, il Campanile di Ivan Il Grande e il museo dell’Armeria del Cremlino. È impossibile immaginare Mosca senza la sua Piazza Rossa. Intorno a questa icona moscovita si erge maestosa l’imponente cattedrale di San Basilio, uno dei tesori della città.

Oltre le città, la Russia contiene vastissime zone rurali che si estendono per centinaia di chilometri. Il Paese confina anche con l’Asia: la zona nel confine eurasiatico è conosciuta come steppa, una formazione vegetale corrispondente al bioma delle praterie, savane, macchie temperate, nelle regioni centrali dell’Eurasia. Si tratta di un’immensa distesa di erba quasi del tutto priva di alberi, che si estende dal delta del Danubio e dalla costa settentrionale del mar Nero, in Europa, fino alla Mongolia, in Asia, dove dopo una certa discontinuità creata dalle foreste e dai pascoli alpini degli Altai e dei monti Sayani prosegue in Estremo Oriente, in Mongolia e nel nord della Cina. Tra i vari ecosistemi presenti in Russia ci sono delle bellissime foreste narrate in tanti romanzi romantici, l’artico, i grandi altipiani come gli Urali, la tundra

Non è un Paese come gli altri, la Russia: contiene un intero mondo all’interno di essa e forse è vero, pertanto merita di essere visitata e  rispettata per le sue ricchezze naturali e artistiche. 

“La Russia è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro a un enigma.” (Winston Churchill)



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